Mario Gomboli - Romics d'Oro XVIII ed.

Mario Gomboli - Romics d'Oro XVIII ed.

 

Nella famiglia di Mario Gomboli disegnavano più o meno tutti (mamma, nonno, zie etc. etc.) per lavoro o per hobby. Pochi, invece, “scrivevano”, né per lavoro né per hobby (non che fossero analfabeti, semplicemente non usavano farlo per realizzarsi). Così, pur avendo sempre avuto per le mani carte, matite e pennelli (all’epoca della sua infanzia non esistevano pennarelli o computer) si rese conto molto presto che non poteva competere con simili figure e che era meglio “scrivere per quelli che sanno disegnare”. 

Trasferitosi da Brescia a Milano, ai tempi del liceo incrocia Alfredo Castelli, già allora curatore di fanzines fumettofile e autore di comics, ma soprattutto collaboratore delle sorelle Giussani. Grazie a lui si presenta alle creatrici di Diabolik e inizia (1966) a proporre idee e soggetti per il Re del Terrore. 

Da allora continua a farlo, anche mentre si laurea in architettura, mentre scrive testi per Caroselli e programmi televisivi per l’infanzia, mentre con lo studio Arcoquattro svolge l’attività di pubblicitario e graphic designer, mentre scrive e illustra decine di libri per bambini, mentre inventa nuove serie a fumetti con Milo Manara, Bonvi e Massimo Mattioli, mentre si trasferisce per un anno in Algeria a fare il professore universitario…In definitiva, Diabolik diventa la sua ombra, o viceversa. Nel 1993 Mario Gomboli viene ri-coinvolto in maniera continuativa nella redazione dei soggetti; nel 1997 gli è affidata la responsabilità dell’adattamento di Diabolik per i cartoni animati Saban/FoxKids; nel 1999 Luciana Giussani lo vuole come socio – e Direttore Generale - della Casa Editrice Astorina; nel 2001, infine, al momento della scomparsa della creatrice, eredita la responsabilità totale della gestione del personaggio.

Quando gli si chiede: “Cosa farà Diabolik, in futuro?” questa è la sua risposta:

“Continuerà a essere imprevedibile, come da sempre”

E, forse, questo vale anche per lui.